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I BENEFICI DELLA SERENITÀ. SEMPLICEMENTE.

da | Set 7, 2020

BENTORNATO ARTISTA DELL’ANIMA.

Non smettere mai di farti questa domanda.

Non smettere mai e poi mai di chiederti se sei Felice.

E ancor prima di chiederti se sei Felice, domandati se sei Sereno. Perché, ricorda: se la Felicità è un picco, la Serenità è una costante. Pochissime persone conoscono i Segreti per vivere davvero la Serenità. Non sanno che essa parte dalla Mente, e, a dirla proprio tutta, sono assolutamente inconsapevoli dei meravigliosi Segreti che permettono di vivere in un costante stato di Serenità emotiva.

Conoscere i segreti che ti permettono di vivere la Serenità SempliceMente ti porterà ad assaporare i seguenti benefici:

  • Realizzerai meglio e più velocemente i tuoi sogni, grazie ad un aumento del livello di serotonina ed endorfine nel tuo corpo;
  • sarai in grado di trasformare ogni “problema” in un’occasione;
  • migliorerai la tua vita sociale (le persone sono fortemente attratte dalle persone che trasmettono Serenità);
  • attrarrai nella tua vita per lo più persone positive e Serene (per la legge fisica secondo la quale il simile attrae il simile);
  • ti sentirai meno stanco, perché affrontare la vita in maniera Serena ti permetterà di non disperdere inutilmente le tue energie in stress e preoccupazioni;
  • sarai in grado di “vendere” meglio le tue idee e preferenze agli altri, perché è molto più facile dare fiducia ad una persona Serena piuttosto che ad una agitata o, ancor peggio, ansiosa

E MOLTO ALTRO ANCORA!

Non importa se nella vita stai affrontando uno o più problemi che ti opprimono, importa solo come li affronti.

Ricorda: nella vita vince sempre chi mantiene e irradia calma e Serenità. ?

Mi piacerebbe raccontarti una bella storia. Sappi che questa è anche la tua storia. Perché? Continua a leggere e lo scoprirai … ?

Questa è la storia bella di due fratellini, Serena e Sam, molto diversi fra loro.

Serena era infatti sempre gioiosa e sorridente, pronta a vedere il lato migliore delle cose.

Serenità fiaba 4

Sam aveva invece un carattere che lo portava a vedere quasi tutto nero e ad essere perennemente agitato, sempre in balìa di pensieri negativi.

Di conseguenza, mentre Serena godeva spensierata della vita e di tutti i meravigliosi doni che essa può offrire, Sam si chiudeva sempre più nelle sue angosce e paure. Nonostante le diversità di carattere, però, si volevano molto bene e giravano il Mondo tenendosi sempre per mano.
Avevano inoltre rispettivamente due grandi e magici amici che li accompagnavano in ogni loro avventura: una libellula gigante, di nome Lilly, e un coniglio volante, Rabbi.
Proprio così: grazie ai loro strani e simpatici amici, Serena e Sam potevano volare. Librarsi nel vento. Vedere posti nuovi. Conoscere persone. Ma mentre Serena riusciva a godere di tutto questo, custodendo nel suo Cuore la Serenità per natura, Sam non riusciva proprio a mettere ordine nella sua Mente e nel suo Cuore, e l’ansia e la tristezza si impadronivano di lui ogni giorno di più. Serena non sapeva cosa fare per aiutare il suo fratellino a stare meglio.
Una notte, Serena si svegliò e scoprì che Sam non c’era più.
“Sam non si è mai allontanato senza avvisare. Dobbiamo trovarlo, potrebbe avere bisogno di noi.” Intuì Serena, e dopo pochi minuti partì una spedizione composta da lei, Lilly la Libellula e Rabbi il coniglio.
Quello più preoccupato di tutti era proprio Rabbi, anche perché Sam era il suo padroncino e vi si era molto affezionato. Serena invece, benché amasse il fratello, sapeva sempre mantenere la calma ed affrontare le situazioni con positività. Mentre lo cercavano, fra i tetti e le case rese cupe dall’oscurità della notte, Rabbi si dimenticò persino di rendersi invisibile agli occhi dei passanti. Qualcuno gridò:
<< Un coniglio che vola! >>
Altri si affrettarono a fare le foto col cellulare.
Dopo un po’, dal momento che non riuscivano a trovarlo, i tre amici decisero di comune accordo di dividersi, per rendere più veloce e proficua la ricerca.
Rabbi sorvolò i corsi, i fiumi, le strade e le stradine. Stava per cedere allo sconforto quando, finalmente, avvistò Sam.


<< Sam! Mio Dio, Sam! >> Gridò il coniglio, e subito si buttò a capofitto verso di lui, sfidando la forza del vento, contraria alla sua direzione di volo.
Sam era rinchiuso all’interno di un rettangolo di cristallo che librava nel cielo, sopra i tetti, e nuotava al suo interno come un pesce in uno stretto acquario.
<< Sam, mio giovane amico e padroncino, ma come sei finito lì dentro? >> Gridò Rabbi, stupefatto.
<< Rabbi, meno male che mi hai trovato! Aiutami, ti prego! Non so come sono finito qui. Stavo facendo un brutto sogno nel mio letto ed improvvisamente mi sono risvegliato in queste pareti di vetro. Non riesco ad uscire. Sono disperato. >>
Rabbi tentò allora con tutte le sue forze di rompere il vetro, ma senza successo. Anzi, sembrava che, più tentava di infrangerlo, più questo opponesse resistenza e si fortificasse. Sam, allora, fece la cosa che più gli riusciva e che era maggiormente abituato a fare: iniziò a piangere. Prima piano, poi sempre più forte.
<< Non uscirò mai di qui. >> Singhiozzò. E, come se non bastasse, una nuvola carica di pioggia comparve sulla sua testa, all’interno del rettangolo di vetro anch’essa, e iniziò a scaricare tanta acqua.<< Ti prego Sam, non piangere. E tirati su di morale, o affogherai: la tua prigione di vetro si sta riempiendo d’acqua! >> Esclamò Rabbi, allarmato. Ma Sam non lo stava neanche più a sentire, anzi: i singhiozzi coprivano il suono delle parole del coniglio. Sam continuava a piangere imperterrito e sembrava non avere intenzione di smettere. E così facendo, l’acqua all’interno della prigione di vetro si alzava.
Vedendo che l’amico non lo ascoltava, Rabbi corse a cercare Serena. Sorvolò di nuovo la città: i fiumi, le strade, le stradine, le case. E di nuovo si dimenticò di rendersi invisibile, ma ciò che davvero gli premeva era aiutare il suo amico. E poi sapeva di dover fare presto, o Sam sarebbe affogato nelle sue stesse lacrime! Finalmente, dopo molto peregrinare, trovò Serena, che stava sorvolando la città in groppa a Lilly la Libellula.
Le spiegò tutto quello che era successo, ansimante.
<< Allora non c’è tempo da perdere. Devo trovare il Fiore dei Segreti e salvare mio fratello! >> Esclamò Serena.
<< Cos’è il Fiore dei Segreti? >> Domandarono, all’unisono, Lilly e Rabbi.
<< E’ un Fiore magico che si trova sulle più alte vette e cresce vicino al Sole. Svela i Segreti della vita per risolvere i problemi delle persone in difficoltà. Ma dicono sia efficace solo se si vuole veramente risolvere il problema. >>
<< Beh, noi lo vogliamo eccome! >> Esclamarono, di nuovo all’unisono, Lilly e Rabbi.
<< Deve volerlo anche Sam, amici miei! E speriamo che collabori! Lilly, presto, andiamo. >> Così dicendo, Serena salì in groppa a Lilly e insieme andarono alla ricerca della vetta più alta che conoscevano.
<< A presto, amici! Tornate vincitori! >> Li salutò Rabbi da lontano.
Dopo molto viaggiare, finalmente Serena e Lilly videro una luce brillare su una delle vette più alte. Si avvicinarono e si resero conto che doveva trattarsi per forza del magico Fiore dei Segreti. Non ne avevano mai visto uno tanto bello.
<< Prendimi solo se vuoi davvero il mio aiuto. Allora vivrò per sempre. >> Sussurrò il Fiore dei Segreti. Serena allungò timidamente la mano e lo colse. Poi corse dal fratellino, sperando che non fosse troppo tardi.

Non era troppo tardi: Sam si era addormentato e, così facendo, aveva smesso di piangere. Per questo non era ancora annegato. Serena, Rabbi e Lilly colpirono allora con forza la prigione di vetro, svegliando dal suo sonno l’amico.

<< Sam, ascolta. questo è il Fiore dei Segreti. Ti dirà cosa fare per uscire di lì. >> Disse Serena, sorridendo.

<< Non pensare alla pioggia. Pensa alla libertà e alla Serenità. Nel rettangolo di vetro appare solo ciò a cui pensi. >> Disse il Fiore magico.

<< Non posso farlo. Non ci sono mai riuscito. >> Esclamò Sam.

<< Devi farlo, o affogherai nelle tue stesse lacrime. >> Fu la risposta.

Allora Sam capì di non avere altra scelta. Chiuse gli occhi e si sforzò di pensare a ciò che per lui rappresentava la libertà: un bel Cielo blu, lo spazio infinito, la voglia di volare. si concentrò e si concentrò, e gli venne voglia di disegnare quel Cielo nel rettangolo. E dopo che l’ebbe fatto, si accorse che la prigione non c’era più. Si era dissolta.

Sam era finalmente libero e aveva capito il potere della sua stessa Mente! Grazie al Fiore dei Segreti aveva compreso che la Prigione l’aveva inconsapevolmente creata lui, e che solo lui poteva liberarsi.

Nelle notti stellate guarda attentamente il Cielo: può darsi che tu veda Serena portare acqua al Fiore dei Segreti o Sam correre felice fra i tetti e le Stelle.

Ti auguro di scegliere ogni giorno la Serenità. Ti auguro di percorrere ogni giorno i sentieri della consapevolezza per trasformarti nella persona preziosa che realmente sei.

Percorso Serenità SempliceMente©

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